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La vista è la tua finestra sul mondo esterno. E anche il tuo mondo interiore. Quello che vedi ispira le tue emozioni, forma i tuoi ricordi e fornisce le materie prime alla tua immaginazione. Ci sono semplici passaggi che puoi adottare per proteggere e prenderti cura dei tuoi occhi, tutto parte da un test della vista.

Platone diceva che gli occhi sono lo specchio dell’anima. Questa è un’affermazione vera non solo in senso metafisico, ma anche scientifico. Gli occhi trasmettono le nostre emozioni, ci consentono di vedere il mondo e osservarlo nei suoi più piccoli e meravigliosi dettagli. E sono una sentinella fondamentale per il nostro organismo, perché spesso da una semplice visita oculistica possono emergere altri problemi di salute fino a quel momento ignorati.

Ottica Campanile si prende cura dell’occhio a 360 gradi, trattando i difetti visivi e le patologie dell’occhio, inerenti sia al segmento anteriore sia a quello posteriore. Vediamo nel dettaglio che cosa significa.

Donna che si prende cura degli occhi con un test presso ottica campanile

DIFETTI VISIVI

Difficoltà di messa a fuoco da lontano. La miopia è una patologia oculare che si presenta quando la luce che entra nell’occhio cade davanti alla retina, causando una visione offuscata. Nello specifico, i raggi luminosi entrano attraverso la cornea, la parte frontale dell’occhio, passano per la pupilla e arrivano al cristallino. La cornea e il cristallino, poi, “scompongono” i raggi luminosi portando la luce esattamente sulla retina.

La miopia è una delle malattie degli occhi più comuni a livello globale e può essere lieve, grave, degenerativa, progressiva e notturna. Alcuni studi hanno dimostrato che le fonti di luce esterne rallentano il decorso medio della miopia durante l’infanzia, mentre per quanto riguarda i dispositivi digitali, non si sa con certezza quanto e in che modo peggiorino questo problema alla vista.

Visione normale (emmetropia)

Visione con Miopia

Elevata difficoltà di messa a fuoco da lontano, con allungamento del bulbo oculare e danno alla retina.  La miopia tende a progredire più o meno per tutta la vita ed in maniera irregolare; l’occhio è più grande e più sporgente (la lunghezza varia fra 24 e 36 millimetri). L’occhio è come “malato”, cioè presenta alterazioni in quasi tutte le sue strutture, ai danni di retina e nervo ottico. La cataratta tende a comparire molto più precocemente e più frequentemente che negli occhi non miopi. Il vitreo presenta spesso fastidiosi corpi mobili.

La visione è ridotta anche con l’ausilio di lenti, a seconda della maggiore o minore gravità delle alterazioni miopiche dell’occhio (7/10 o 6/10, o anche meno). Gli occhiali sono pesanti e le lenti sono spesse all’esterno e sottili al centro (lenti di oltre 7-8 diottrie). In caso di miopie forti la tecnica migliore è l’impianto di cristallino artificiale. L’acutezza visiva senza occhiali sarà simile a quella esistente prima dell’intervento con occhiali o con lenti a contatto.


Difficoltà di messa a fuoco da lontano e da vicino.

L’ipermetropia, detta anche iperopia, è un disturbo comune che può essere anche di carattere ereditario. Se sospetti di avere l’ipermetropia, puoi prenotare un controllo della vista nei nostri negozi e per conoscere tutte le cure per l’ipermetropia, ovvero la prescrizione di occhiali da vista o lenti a contatto, che risultano essere una soluzione valida.

Le persone con ipermetropia riescono solitamente a vedere in modo nitido da lontano, ma fanno fatica a mettere a fuoco man mano che si avvicinano. Anche un oggetto a pochi metri di distanza può apparire sfocato a seconda di quanto sia elevato l’errore refrattivo.

Tecnicamente, parlando dell’occhio, la luce penetra passando per la cornea, la parte frontale. In seguito, la luce passa attraverso le pupilla fino al cristallino. I raggi luminosi vengono, poi, reindirizzati dalla cornea e dal cristallino affinché cadano precisamente sulla retina. In una persona ipermetrope la luce che entra nell’occhio cade dietro la retina, con il risultato di una visione offuscata quando si guardano oggetti vicini.

Visione normale (emmetropia)

Ipermetropia


L’ipermetropia è quel difetto che consente di vedere abbastanza bene da lontano, mentre rende difficoltosa la visione da vicino.

 

Difficoltà di messa a fuoco sia da lontano, sia da vicino.

I nostri occhi non sono perfettamente rotondi, anzi, hanno una forma simile a quella di un uovo e, nel caso dell’astigmatismo, l’occhio risulta essere ancora più allungato rispetto ad uno normale. L’astigmatismo può essere causato dalla forma irregolare della cornea o dalla curvatura del cristallino, che porta l’immagine di un oggetto ad essere parzialmente fuori fuoco, causando quindi una visione offuscata o sfocata.

I sintomi dell’astigmatismo

Se soffri di astigmatismo potresti riscontrare i seguenti sintomi:

  • Astenopia (affaticamento oculare) e dolore oculare
  • Vista offuscata e sfocata
  • Diplopia (visione doppia)
  • Mal di testa
  • Visione più nitida socchiudendo gli occhi
  • Disagio oculare e riflesso
  • Confusione fra lettere e numeri dalla forma simile
  • Vertigini
Visione normale (emmetropia)
 
Astigmatismo
 

Questo tipo di curvatura corneale non permette la messa a fuoco delle immagini sulla retina in un punto solo, ma ciò avviene su piani diversi.

 

Difficoltà di messa a fuoco da vicino, a partire dai 40 anni di età.

I sintomi della presbiopia

Per la maggioranza delle persone, i primi sintomi legati alla presbiopia sono:

  • difficoltà a leggere libri e testi scritti in piccolo, a meno che non siano tenuti a un braccio di distanza
  • affaticamento oculare quando si legge per lunghi periodi, soprattutto se con una luce fioca
  • Oggetti e immagini annebbiate, quando vicini
  • una visione temporaneamente offuscata quando si sposta velocemente lo sguardo.

I sintomi della presbiopia non sono intensi sempre allo stesso modo. Per esempio, sono meno evidenti con una luce solare intensa, in quanto le pupille si restringono. Se hai uno o più sintomi tra quelli elencati, è consigliabile un controllo della vista al più presto.

Visione normale (emmetropia)
 
Presbiopia
 

Dopo i 40 anni il cristallino perde elasticità e la capacità di accomodazione inizia a ridursi. Diventa pertanto difficoltoso vedere nitidamente da vicino e, con l’avanzare dell’età è necessario allontanare sempre di più gli oggetti per metterli a fuoco. Questa è la presbiopia.

 

PATOLOGIE OCULARI

La cataratta insorge con l’età e consiste nella progressiva opacizzazione del cristallino, la lente naturale dell’occhio.

Per spiegare meglio il fenomeno, proviamo a paragonare l’occhio ad una macchina fotografica.

Sia l’occhio sia la macchina fotografica hanno lenti di focalizzazione: la lente della macchina fotografica focalizza e trasmette l’immagine sulla pellicola così come la cornea e il cristallino dell’occhio focalizzano l’immagine sulla retina.

Se la lente dell’apparecchio fotografico è parzialmente o totalmente opaca, la luce passerà in maniera insufficiente e la pellicola fotografica verrà impressionata male, quindi le fotografie saranno scadenti; allo stesso modo quando il cristallino è opaco la luce verrà parzialmente arrestata, per cui la visione diventerà opaca, nebbiosa e indistinta.

Visione normale (emmetropia)
Visione con Cataratta

 

Il glaucoma è una malattia che danneggia il nervo ottico ed è dovuta ad una eccessiva pressione all’interno dell’occhio. E’ una malattia grave ed è la prima causa di cecità irreversibile al mondo.

Progressiva perdita di fibre nervose a carico del nervo ottico.

Il nervo ottico è la struttura che trasmette le immagini dalla retina al cervello. L’aumento di pressione intraoculare danneggia il nervo ed impedisce la normale funzione di trasmettitore. La percezione dell’immagine e la sua ampiezza si riducono gradualmente con l’avanzare della malattia.

Il glaucoma è una malattia insidiosa perché all’inizio è asintomatica, e il paziente non si accorge dei disturbi visivi causati da questa patologia. Quando il paziente si rende conto del proprio deficit visivo, purtroppo la malattia è già ad uno stadio avanzato. Se essa non viene diagnosticata in tempo, il nervo si danneggia fino alla cecità. Per questo è fondamentale una diagnosi precoce.

 

La Degenerazione Maculare Senile è chiamata anche Degenerazione Maculare Legata all’Età (DMLE) e rappresenta ad oggi la più frequente causa di importante riduzione permanente della vista nei paesi occidentali. Come suggerisce il nome, questa patologie colpisce gli anziani.

In Italia quasi una persona su 10 oltre i sessant’ anni e quasi una persona su 4 oltre i settantacinque anni ne è affetta.

Nella DMLE la macula subisce alterazioni che, nel tempo, portano alla riduzione della vista per progressivo deterioramento della funzionalità dei fotorecettori ed a volte alla loro completa distruzione.

Questo non vuole dire che chi si ammala di DMLE debba necessariamente diventare cieco. Come abbiamo detto, la degenerazione maculare senile è una malattia che colpisce la macula, quindi solo la parte centrale della retina. La parte periferica della retina non viene danneggiata se non in rarissimi casi.

Il distacco di retina è una patologia retinica (o maculopatia), del segmento posteriore dell’occhio. Quando la retina si scolla dalla parte posteriore dell’occhio, si parla di distacco di retina: tra la retina e la parte posteriore si forma un liquido detto sottoretinico.

disegno a colori di un caso di Distacco di retina

Distacco regmatogeno

In un distacco di retina di tipo “regmatogeno” il liquido passa dalla cavità vitreale allo spazio sottoretinico attraverso una rottura della retina. Questa rottura è normalmente indotta da una trazione del vitreo sulla retina, trazione tanto forte da provocarne una lacerazione.

E’ un processo che si svolge in tempi molto variabili, da poche ore a giorni, a seconda dei casi.

L’obiettivo principale in caso di distacco di retina è fare di tutto perché non arrivi a sollevare la macula, la regione centrale della retina. Un distacco di retina che coinvolge la macula provoca una riduzione importante della capacità visiva del paziente (nella lettura, nella capacità di riconoscere i volti e percepire i colori) mentre un distacco di retina periferico (che non coinvolge la macula) provoca un difetto limitato solo al campo visivo periferico preservando la vista centrale.

Il cheratocono è una malattia degenerativa della cornea, la parte anteriore dell’occhio, di cui rappresenta la prima e più importante lente. Questa malattia causa una modifica della sua forma rendendola più sottile, più debole ed a forma di cono.

Per avere un’idea più precisa, immaginiamo la cornea normale come una porzione di pallone da football, tondo, mentre con il cheratocono si trasforma in una porzione di pallone da rugby, allungato, con parete assottigliata ed irregolare in alcune parti.

In un occhio sano, una delle condizioni essenziali per godere di una buona vista è la forma regolare della cornea.
La sua deformazione compromette la nitidezza delle immagini anche quando sono utilizzati gli occhiali o le lenti a contatto. L’occhio colpito dalla malattia diventa miope ed astigmatico, cioè si inizia a vedere male soprattutto da lontano. Negli stadi più avanzati del cheratocono, la deformazione e l’assottigliamento della cornea ne compromettono anche la trasparenza, ostacolando così la visione.

Non si conosce esattamente la ragione di insorgenza della malattia. Il fatto che spesso sia presente in più membri della stessa famiglia lascia pensare ad una predisposizione genetica.

La retina si trova nel segmento posteriore dell’occhio ed ha il compito di ricevere le immagini del mondo esterno e di trasmetterle al nervo ottico. Metaforicamente, la retina è paragonabile alla pellicola di una macchina fotografica tradizionale. La parte più importante della retina dal punto di vista visivo è la macula. Quando la macula si ammala, la condizione prende il nome di maculopatia.

 
immagine di un occhio in cui è presente La retina sana

Vediamo nel dettaglio.

La macula è situata nella parte posteriore dell’occhio e riceve direttamente la luce che attraversa la cornea, la pupilla ed il cristallino. E’ grazie soprattutto alla macula che una persona è in grado di leggere, lavorare al computer o guidare l’auto.

Nella macula sono concentrati il maggior numero dei fotorecettori, quelle cellule deputate alla visione, cioè a ricevere gli impulsi luminosi ed a trasformarli in segnali elettrici da inviare al cervello. L’elevato numero di fotorecettori presenti nella macula permette di riconoscere dettagli quali le parole scritte e la fisionomia di un volto, oltre a percepire nitidamente i colori. La macula sana è quella parte della retina che ci permette di avere una capacità visiva pari a 10/10 ed è, per questa ragione, importantissima.

COS’È LA MACULOPATIA

Se la macula subisce alterazioni si ha una riduzione anche significativa della capacità visiva.
Quando la macula si ammala, la condizione prende il nome di maculopatia.

Sintomi principali

 
  • SCOTOMA (ALTERAZIONE DELLA VISIONE CENTRALE)

    Il paziente vede una macchia al centro del campo visivo: tale macchia, che può variare da un semplice offuscamento ad una zona completamente scura, rende difficoltoso leggere, scrivere, riconoscere le persone. Questa macchia appare come una zona più o meno circolare, è fissa (non cambia posizione al cambiare dove si guarda) ed è molto fastidiosa perché molto centrale. Leggendo si sovrappone alle lettere scritte nascondendole e, se molto grande, può coprire il viso della persona che il paziente sta osservando rendendo molto difficile riconoscerla al solo sguardo

     
  • METAMORFOPSIA

    Il paziente percepisce una distorsione, vede storto delle linee che dovrebbero essere diritte (carreggiata della strada, stipiti delle porte, pali della luce, scale…) e quando legge le righe e le parole vengono percepite come non allineate ma confuse e “storte”. In poche parole deforma ciò che il paziente sta osservando. Quando la metamorfopsia è molto accentuata può far sembrare il volto normale di una persona come molto alterato, con gli occhi non allineati e di dimensioni diverse, il naso e la bocca storti.

Questi due sintomi della maculopatia possono essere presenti contemporaneamente ed avere prevalenza uno sull’altro. Un paziente potrà quindi vedere una macchia centrale con i bordi distorti o una profonda distorsione con una piccola macchia centrale.

La correzione di questi sintomi non è possibile con degli occhiali ma sono necessarie, ove fattibili, delle terapie mediche o chirurgiche.

La cornea, oltre a costituire il completamento più anteriore della parete dell’occhio, ne è anche la lente più “importante”. Ovviamente anche il cristallino è importante, anzi indispensabile per una perfetta visione. Ma in termini puramente di quanto “forti” o, tecnicamente, “potenti” siano queste lenti, risulta che questa abbia un potere circa doppio rispetto a quello del cristallino.

 
disegno a colori di una sezione della cornea umana

L’efficienza ottica di questa sottile membrana dipende da due sue caratteristiche: una perfetta trasparenza e una curvatura regolare.
Quando questa è trasparente e con curvatura regolare, lavorando “insieme” ad un cristallino trasparente, consente a un occhio normale di vedere nitidamente (a condizione che anche le altre strutture dell’occhio siano normali).

Qualunque malattia della cornea che alteri la sua struttura microscopica ed il suo metabolismo si traduce nella perdita, localizzata o diffusa, della sua trasparenza, a causa della formazione di tessuto cicatriziale (opaco) o di neovasi (vasi di nuova formazione in una zona in cui normalmente sono assenti) o per alterazioni della regolarità di curvatura o levigatezza.

 

LE CAUSE DI ALTERATA TRASPARENZA DELLA CORNEA

Le malattie che possono diminuire permanentemente la trasparenza della cornea sono di tipo infiammatorioinfettivomeccanicotossico o distrofico.

Fra queste ultime vi è il cheratocono, che colpisce prevalentemente i giovani. E’ una malattia caratterizzata dal progressivo assottigliamento e sfiancamento della cornea. Il progredire della malattia può condurre anche all’opacizzazione o alla perforazione della stessa.

Altre malattie danneggiano le cellule che rivestono internamente il tessuto corneale (endotelio): queste cellule colpite non riescono più a mantenere la trasparenza necessaria della cornea, che si opacizza causando lo “scompenso” corneale.

A seconda della patologie, le soluzioni possono essere di diverso tipo. Nei casi più gravi si procede con il trapianto di cornea.

Anatomia dell’occhio

Il segmento anteriore dell’occhio è costituito dalla cornea, una struttura di forma convessa formata da tessuto trasparente, ed è sulla cornea che sono eseguiti la maggior parte degli interventi di chirurgia refrattiva per la correzione dei difetti di miopiaastigmatismo e ipermetropia. Ai lati della cornea si continua, alla periferia, con un tessuto quasi bianco, la sclera.
Dietro la cornea c’è l’iride, che determina il colore degli occhi. Il foro al centro dell’iride è chiamato pupilla e il suo dimetro varia con l’intensità della luce ambientale.

Dietro a pupilla e iride si trova il cristallino: è una lente trasparente, un po’ più grande di una lenticchia, ed è la lente naturale dell’occhio.

Il cristallino può cambiare la sua forma (processo di accomodazione) per permettere la corretta messa a fuoco dell’occhio secondo le varie distanze. Dopo i 40 anni il cristallino inizia a perdere gradualmente la sua capacità di accomodazione. E’ l’inizio della presbiopia, un fenomeno naturale legato all’invecchiamento fisiologico dell’occhio.

Se il cristallino diventa opaco in parte o completamente si ha invece la cataratta. In questo caso è utile procedere quanto prima chirurgicamente, con la tecnica della facoemuslficazione.

Dietro il cristallino inizia il segmento posteriore dell’occhio. Troviamo il vitreo, una sostanza gelatinosa e trasparente che riempie tutta la parte centrale posteriore dell’occhio. Sulla suprficie posteriore dell’occhio, internamente, si trova la retina che è la membrana visiva dell’occhio: paragonando l’occhio a una macchina fotografica essa ha le stesse funzioni della pellicola.

La parte più importante della retina, dal punto di vista visivo, è la macula. E’ grazie soprattutto alla macula che una persona è in grado di leggere, lavorare al computer o guidare l’auto. Se la macula subisce alterazioni (come la Degenerazione Maculare Senile, DMLE) si ha una riduzione, anche consistente, della capacità visiva.

La luce, dopo essere passata attraverso la cornea, la pupilla, il cristallino e il vitreo raggiunge la retina; qui stimola alcune speciali cellule chiamate fotorecettori: esse trasmettono lo stimolo ad altre cellule che attraverso dei prolungamenti formano il nervo ottico. Compito del nervo ottico è trasportare gli impulsi nervosi dalla retina al cervello. Il cervello, nell’area chiamata corteccia visiva, elabora questi impulsi.

E’ in quel momento che noi vediamo.
E per far ciò, occorre che tutti gli elementi dell’occhio appena menzionati funzionino correttamente.

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